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martedì 3 Settembre , ore 14:30 | DAMSLab / Teatro (streaming DAMSLab / Auditorium)

Maìo

| età: 11-14 anni

Cromo collettivo artistico | Poggio Mirteto (RI)
foto di Tommaso Burbuglini

idea e soggetto Cromo collettivo artistico
regia Ivo Randaccio
dramaturg Tommaso Burbuglini
supervisione Eleonora Pace
interpreti Arianna Serrao, Valerio Sprecacè, Andrea Perotti

ANDREA PEROTTI
via Palmiro Togliatti, 20 – 02047 Poggio Mirteto (Ri)
cell. 346 1003177
info@cromocollettivo.com

Ingresso libero con prenotazione consigliata. La prenotazione si effettua dal 20 agosto scrivendo a segreteria@associazionescenario.it

 

Nel cuore di una misteriosa fabbrica, dove operai allucinati danzano al ritmo monotono e inesorabile di un’invisibile catena di montaggio, s’impone dall’alto una voce artificiale, come di una “grande Madre” che tutto vede: li guida, li stimola, li protegge, li coccola quando sono ubbidienti ed efficienti, promette loro sicurezza e conforto, vincite e glorie, in cambio della loro libertà individuale.
Quale punizione spetta ad Arianna, protagonista della nostra storia, la sognatrice che si azzardò a rompere il ritmo e farsi domande? Riuscirà, nonostante tutto, a comprendere chi davvero vuole essere?
Giocando dentro il perimetro di questa cornice poetica, ci chiediamo: è possibile trovare la nostra identità in un sistema che ci porta all’omologazione? Come liberarci da etichette e giudizi passivamente assorbiti? Fino a che punto considerare legittimo seguire i propri istinti?

Maìo vuole essere un invito ad accettare le nostre zone d’ombra senza esserne sopraffatti. A divincolarci dalle trappole del nostro: sono sempre stata/o così!.
Maìo è la ricerca disperata e giocosa di una via d’uscita da una gabbia dorata, un grido di libertà che risuona tra le pareti di una fabbrica e si diffonde oltre i confini della conformità.

Cromo collettivo artistico si forma in Sabina nel 2020 come gruppo di ricerca nel campo teatrale e audiovisivo. Nasce dall’incontro di sette attrici/attori e un regista, tutti under 35, uniti dalla necessità di dare corpo e voce alle proprie istanze attraverso un’impronta autoriale. Sperimenta un processo creativo di scrittura scenica collettiva e un linguaggio sensoriale, fatto di suono, colore, movimento e, quando diventa urgenza, parola.