Premio Scenario 2011 - 13a edizione | Progetto finalista
PROGETTO TRIENNALE SANTARCANGELO 2009-2011, 11/12/13 luglio 2011
martedì 12 Luglio , ore 10:00 | Il Lavatoio
La carezza del vetro
performer, drammaturgia, coreografia Nicoletta Grasso
concept, scenografia, regia, coreografia Bernardo Vercelli
programmazione audio/video, tecnica Marco Cinquegrana
foto Julie Scheen Costa
Nicoletta Grasso
via San Silverio, 15 / int. 3 – 00165 Roma
cell. 334 1795480
nicoletta.grasso@gmail.com
threeminutesago@gmail.com
Lo spettacolo
Il pubblico è libero di osservare a 360° l’intera performance, che si svolge totalmente all’interno di una teca trasparente posizionata al centro della sala.
All’interno della teca si trova un corpo seminudo, nascosto nel buio.
Il corpo viene rivelato settorialmente, dalla luce emanata dalla video proiezione che ripropone il corpo virtuale del performer stesso, sulla propria pelle.
Il piccolo corpo virtuale si rivela e comincia a prendere forma all’interno della cavità orale, per poi uscire e svilupparsi sul volto, nascondersi all’interno dell’orecchio, per rivelarsi nuovamente nel suo stadio successivo nelle pieghe del ventre, danzando con il respiro del corpo.
Nei capitoli successivi i due corpi, virtuale e concreto, tenderanno all’armonia, all’amalgamazione totale.
Il corpo concreto che osserviamo incessantemente, girandogli attorno, è atrofizzato, vuoto, rispecchia la malattia dell’anima e la luce, la sua cura.
Il piccolo corpo vuole smuovere il grande, lo attraversa cercando la cura. Nella ricerca compie delle azioni che muovono il corpo apparentemente morto.
Il corpicino di luce compie una immersione nel dolore, una ricerca della cura attraverso il contatto “fisico” con il morto, posizionandolo di volta in volta in quelle figure/forme che richiamano il dolore esorcizzandolo.
Saremo spettatori del meraviglioso intervento dell’anima, del suo ritorno; la goccia vitale di colore che satura le bianche ossa prende forma dall’invisibile legame tra il corpo e cielo, in un gioco di luci essenziale, preciso, nasce da un’architettura leggera di riflessi nel vetro, prende forma e si appoggia lentamente sul capo del bianco corpo che dorme, attraversandolo, carezzandolo dall’interno s’illumina e cresce, facendolo vivere… vivere ancora.
Ogni spettatore è libero di vedere il suo male nel proprio corpo e la salvezza, nella propria luce.
La compagnia
Il progetto Three minutes ago nasce nel 2010 con la performance La carezza del vetro.
Può definirsi un progetto collaborativo: ogni lavoro richiama diverse competenze e quindi collaborazioni artistiche che variano a seconda del progetto. Inizialmente Three minutes ago è formato da Nicoletta Grasso. Attualmente è un trittico formato da Nicoletta Grasso, Bernardo Vercelli e Marco Cinquegrana.
Nicoletta Grasso, performer, ha sempre avuto come oggetto di studio il corpo come mezzo di comunicazione non verbale. È laureata in Lettere e Filosofia indirizzo Teatro presso l’Università di Roma Tre e segue attualmente un Corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte e del Teatro presso l’Università dell’Aquila. Ha lavorato come attrice per tre anni presso il Teatro Potlach e ha collaborato con compagnie nazionali e internazionali come l’Odin Teatret (Danimarca), Farm in the Cave (Repubblica Ceca), Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio (Italia), Milon Mela (India), Teatro Valdoca (Italia) in spettacoli e laboratori.
In questo momento, con il progetto Three minutes ago, porta avanti un lavoro installativo chiamato Crying | Concerto per 12 elementi che ha per tema l’acqua, le sue sonorità e mette in evidenza la reazione dell’acqua, il suo dolore tradotto in pianto, nei confronti delle azioni degli esseri umani.
Bernardo Vercelli si laurea in Scenekunst (Arti della scena) in Norvegia, dove vive per tre anni.
Successivamente si trasferisce a Copenhagen, dove lavora come tecnico luci per diversi teatri mentre segue un tirocinio come disegnatore luci con il light designer Jesper Kongshaug e lavora come light designer per diversi eventi, opere teatrali e festival a Copenhagen. Tornato a Roma fonda il collettivo giovanile Quiet ensemble: dove la sperimentazione è rivolta verso una ricerca che approfondisce i legami tra la tecnologia e la natura. Nell’ultimo anno con il nuovo collettivo Quiet ensemble ha presentato opere in diversi ambienti quali Centrale Fies (in occasione del trentennale del Festival Drodesera), Auditorium Parco della Musica di Roma (in occasione del Festival internazionale M.I.T. Meet In Town), DMY International Design Festival di Berlino, MACRO di Roma (negli spazi de La Pelanda), Auditorium di Santa Cecilia.
Marco Cinquegrana è nato nel 1979 a Velletri. Programmatore Max/MSP/Jitter. Si laurea in Lettere Moderne a Bologna e durante gli studi universitari collabora a cortometraggi autoprodotti in pellicola e produce musica elettronica. Pubblica dei remix in Spagna editi dalla Warner ed entrati in programmazione su Radio Tres. Cura i suoni elettronici e viaggia in tour nazionali con alcune formazioni Reggae. Si trasferisce a Roma dove attualmente lavora alla produzione di concerti jazz, comunicazione su web e multimedia. Pubblica musica originale con licenza Creative Commons. Consegue un Master in Musica per Film al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.