Premio Scenario 2003 - 9a edizione | Progetto finalista
FESTIVAL SANTARCANGELO DEI TEATRI, 27, 28, 28 Giugno 2003
venerdì 27 Giugno , ore 00:00 |
Kostia
regia Eleonora Moro, Marco Valerio Amico
suoni e suggestioni Roberto Rettura
con Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Eleonora Moro
un particolare ringraziamento a Sergio, Valentina, Michele, Selina e Giacomo
Marco Valerio Amico
via Pietro Alighieri, 27 48100 Ravenna
cell. 348 9019906
marcovale.amico@tiscali.it
Kostia nasce da Il gabbiano di Anton P. âechov.
Studiando il testo di âechov ci ha colpito il legame tra due personaggi: Kostia e Trigorin. Due esseri umani, due scrittori. Un giovane scrittore aggrappato ai propri sogni e un non più giovane scrittore disilluso. Kostia e Trigorin potrebbero essere la stessa persona in due momenti di una stessa vita.
Kostia prende forma da questa ipotesi, dalla fusione di due uomini in un’unica figura scandita in due tempi e due spazi: il tempo e lo spazio del presente e il tempo e lo spazio del ricordo.
Kostia è creato dalle parole di questi due personaggi che si ritrovano in un’unica persona: un uomo che racconta la propria storia presente e passata.
Kostia nel presente è qui e ora: lo spazio è nudo, vero, e il rapporto con il pubblico è diretto.
E’ la “conferenza” di uno scrittore famoso che racconta la sua condizione presente e come la sua condizione si è determinata… affiorano i ricordi degli inizi di una carriera.
Kostia nel ricordo è in un non luogo, è ovunque e da nessuna parte. E’ un ricordo e i ricordi non sono mai realtà: a qualcuno è sembrata in un modo, ad un altro è sembrata diversamente.
Il pubblico spia come testimone.
Il ricordo… ne Il gabbiano di âechov il manifesto estetico di Kostia è: bisogna rappresentare la vita non come è, non come deve essere ma come ci appare nei sogni…
Kostia nel ricordo è una telecamera in soggettiva. Una visione chiara e diretta, distorta ed esagerata della realtà come quella espressionista tedesca. Nel ricordo il linguaggio scenico si trasforma da naturalistico e verbalmente diretto, in un linguaggio onirico dove il corpo con la sua danza, la musica con le sue suggestioni, il canto con i suoi umori e le parole con le loro storie si fondono per essere veicolo di una visione surreale e proprio per questo veritiera.
Kostia chiama i suoi interlocutori ma non ottiene risposta. Kostia è solo. Gli interlocutori, le presenze del ricordo, si formano nell’aria: amori che si lasciano immaginare, ombre di personaggi, affetti di cui brucia l’indifferenza.
I ricordi di Kostia sono piccole storie: la sua storia con la sua solitudine, la sua storia con la sua fidanzata, la sua storia con sua madre. Sono canzoni, come quelle che si ascoltano per radio.
Kostia danza delle canzoni, suoni contemporanei, musiche che ci affiancano nella vita quotidiana. Le canzoni, i suoni, assumono un ruolo drammaturgico intersecandosi con il testo e con la visione. Kostia è un concept album: un album di quelli che contiene pezzi da poter ascoltare singolarmente, ma fra le musiche, fra le storie, c’è un oggetto comune.
L’oggetto è l’uomo, o almeno adesso lo definiamo così.
Marco Valerio Amico
Marco Valerio Amico ha vinto nell’ottobre ‘96 la borsa di studio presso l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa dove ha frequentato la scuola Giusto Monaco fino al luglio ’97. Durante questi studi ha incontrato insegnanti quali Dimitri Nicolau, Francesco Randazzo, Donato Castellaneta, Paolo Giuranna, Leda Lojodice, Anita Laurenzi, Ferruccio Soleri.
Nel settembre ’97 è stato ammesso al corso attori della Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano dove si è diplomato nel maggio 2001. Durante questo percorso quadriennale ha avuto come insegnanti di ruolo Kuniaki Ida, Luciano Mastellari, Maura Molteni, Ambra d’Amico, Silvia Girardi, Emanuele De Checchi, Andrea Mormina, Elisabeth Boeke, Luciana Melis. Insegnanti stagisti: Roberto Bacci, Jean-Claude Carrière, Ferdinando Taviani, Jerzy Sthur, Jury Altscitz, Massimo Navone, Michal Znanjecki, François Kahan, Maria Consagra, Cristina Proserpio (per la recitazione cinematografica), Peter Stein, Gabriele Vacis con il quale ha compiuto un percorso triennale di studio e di ricerca che si è concluso con lo spettacolo di diploma Macbeth da William Shakespeare. In seguito ha lavorato come attore e danzatore con Almescabre, Monica Francia, Teatrino Clandestino, Gerardo Lamattina, MK , Serena Sinigaglia.
Eleonora Moro
Nel giugno del 2001 consegue il diploma di regia teatrale presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Vince il Premio come miglior attrice del Festival “Teatro come Scuola” organizzato dal Teatro San Fedele di Milano, presidente della giuria Paolo Rossi.
Dal 1993 entra a far parte dell’Associazione Progetto Novecento di Milano, per la quale lavora come attrice e musicista (chitarra kletzmer).
Nel 1997 si iscrive al corso di regia teatrale della Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano dove lavora con Kuniaki Ida, Elizabette Boeke, Luciana Melis e Marina Gorla per il movimento; Emanuele De Checchi e Silvia Girardi per il canto; Maura Molteni e Luciano Mastellari per la dizione e la recitazione radiofonica; Massimo Navone, Roberto Bacci, Jerzy Sthur, Gabriele Vacis, Serena Sinigaglia, Jurij Alschitz, François Kahn, Jean-Claude Carrière, per la recitazione e la regia.
Nell’estate 1998 partecipa ad uno stage residenziale di teatro e danza condotto da Danio Manfredini e Monica Francia. In seguito lavora come attrice con Gabriele Vacis e François Kahn; come assistente alla regia Gabriele Vacis e Serena Sinigaglia. Collabora ad esperienze laboratoriali nelle scuole elementari e superiori.
Rhuena Bracci
Si è diplomata nel 1995 presso l’istituto magistrale Margherita di Savoia di Ravenna. Nel 1997 lavora come danzatrice allo spettacolo L’Anacoreta, regia e coreografia Bassini-Bruni. Nel 1999 inizia la collaborazione con Monica Francia, partecipando come danzatrice al progetto Ritratti.
Dal 1999 collabora con la Teddy Bear Company, in qualità di performer. In seguito partecipa come danzatrice a spettacoli di Monica Francia, Fura dels Baus, Teatro Valdoca, Gerardo La Mattina.
Nel 2002 partecipa come danzatrice allo spettacolo In guerra, In amore per la regia di Gerardo Lamattina.
Dal 2003 fa parte del gruppo sperimentale Acquario 03 di Michele Di Stefano.