Premio Scenario per Ustica 2015 - 6a edizione | Progetto finalista
Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza 45° edizione, 13/14 luglio 2015
martedì 14 Luglio , ore 15:00 | Lavatoio
Gianni
ispirato alla voce di Gianni Pampanini
Selezione Scenario per Ustica
di Caroline Baglioni
con Caroline Baglioni
assistente alla regia-tecnico Nicol Martini
CAROLINE BAGLIONI
via del Marmo, 8 – 06132 Perugia
cell. 349 2633260
baglionetta@hotmail.it
Spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2015
Motivazione della Giuria
Colpisce la trasformazione di un materiale biografico intimo e drammatico in un percorso personale di ricerca performativa: la traccia audio originale di un’esistenza spezzata, come il testamento beckettiano di Krapp, ispira una partitura fisica, gestuale, coreografica in un efficace gioco tra due ambiti scenici che si rivelano anche esistenziali. Un lavoro sulla memoria individuale capace di creare uno spazio di comprensione ed empatia che scuote lo spettatore.
Lo spettacolo
Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre.
Gianni era proprio grosso e nella mia mente è un film in bianco e nero.
Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era.
Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé.
Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina.
E fuori. Fuori da tutto quello che voleva.
Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca.
Ma chi di noi non vuole stare bene?
Cercava le “condizioni ideali” Gianni, e parlava, parlava di “quando prima”. “Prima” era una delle sue parole preferite. Prima Gianni stava bene, si era ammalato da giovane, ma non così giovane da non potersi ricordare del “prima”, del basket e delle donne che aveva avuto.
Nel 2004, in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, espresso la sua tristezza.
Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.
La compagnia
Caroline Baglioni scopre il teatro da bambina grazie alla scuola Theamus di Lamberto Maggi, regista e musicista folignate. Poco prima di diplomarsi come attrice presso il Centro Universitario Teatrale di Perugia diretto da Roberto Ruggieri nel 2008, lavora nella produzione del Teatro Stabile dell’Umbria Purificati di Sarah Kane per la regia di Antonio Latella. Con David Berliocchi, Marta Pellegrino e Domenico Viola realizza nel 2010 una regia collettiva: Febbre da Sarah Kane. Da tre anni fa parte della compagnia La Società dello Spettacolo di C.L. Grugher, Michelangelo Bellani e Marianna Masciolini con la quale attualmente è impegnata nel progetto Io sono non amore ispirato all’esperienza della Santa Angela da Foligno. Nel 2012 al Teatro Valle occupato con Antonio Latella, ha iniziato un percorso da drammaturga. Attualmente è impegnata con il Teatro Stabile dell’Umbria in due nuove produzioni per la regia di Danilo Nigrelli e Antonio Latella.
Rassegna stampa
"fermataspettacolo.it", 13 aprile 2016
Alessandro Chiocchia
"corrierespettacolo.it", 7 aprile 2016
Benedetta Colasanti
"recensito.net", 2 aprile 2016
Giulia Focardi
La vita è una ricerca a singhiozzi di un benessere logorato tra falsi miti e il bisogno di essere amati, consumato come la suola di una scarpa numero 46 e la voce di un “uomo da marciapiede”, quella vera, roca, buia, di Gianni che ci ricorda, facendoci sorridere e commuovere, che, alla fine, “basterebbe poco, basterebbe un sorriso”.
"megliomeno.com", aprile 2016
Luigi Scardigli
"quartaparetepress.it", 14 marzo 2016
intervista di Francesca Cecchini
"altrevelocita.it", 25 gennaio 2016
di Lorenzo Donati
"ilfattoquotidiano.it", 4 gennaio 2016
di Tommaso Chimenti
"Hystrio", gennaio 2016
di Claudia Cannella
intensità [...]. Al centro una riflessione sulla memoria individuale e autobiografica, partendo da tre vecchie audiocassette con registrati i pensieri dello zio maniaco-depressivo. […] Una telefonata della polizia per il riconoscimento di un cadavere rivela improvvisamente il suicidio dell’uomo, la presenza di una famiglia e l’attimo in cui il dolore di una perdita entra per la prima volta a far parte della vita di una bambina.
"blogautore.repubblica.it", 1 gennaio 2016
di Anna Bandettini
"dramma.it", dicembre 2015
di Daniele Stefanoni
"rumorscena.com", 6 dicembre 2015
di Francesca Romana Lino
"klpteatro.it", 5 dicembre 2015
di Mario Bianchi
"doppiozero.com", 3 dicembre 2015
di Maddalena Giovannelli
"teatroecritica.net", 1 dicembre 2015
di Simone Nebbia
"paneacquaculture.net", 28 novembre 2015
di Francesca Giuliani
"paperstreet.it", 8 settembre 2015
di Sarah Curati
"cheteatrochefa-roma.blogautore.repubblica.it", 10 settembre 2015
di Valentina De Simone