Premio Scenario per Ustica 2003  | Progetto finalista

Faenza / Bologna, 26 e 27 giugno 2003

giovedì 26 Giugno , ore 22:00 |

Borsara nera

Spettacolo per stomaci vuoti diario sorprendente della resistenza di un’adolescente

nudoecrudoTEATRO | Milano

liberamente tratto dal libro Bandiera rossa e borsa nera di Gloria Chilanti
regia Alessandra Pasi

nudoecrudoTEATRO
c/o Alessandra Pasi
via Plana, 43
20155 Milano
cell. 328-9636818
nudocrudoteatro@tiscali.it

Il progetto Borsara nera nasce dalla lettura del libro Bandiera rossa e borsa nera di Gloria Chilanti (Gruppo Mursia editore, 1998).
E’ il diario autobiografico di una ragazzina, Gloria Chilanti appunto, 13 anni nel 1944, figlia di antifascisti, che racconta la sua resistenza nella Roma occupata dai nazisti.
Un diario sorprendente: il dramma della fame e dell’occupazione, delle deportazioni e dei bombardamenti, filtrato dagli occhi ingenuamente incoscienti di una ragazzina affamata che, tra una staffetta e l’altra, un trasporto di esplosivo e uno di volantini, si affaccenda tra le borse nere della città di Roma alla ricerca di cibo per tirare fino a sera.
Lo spettacolo è un racconto-narrazione dal tono intimo, come ad essere invitati dalla protagonista nel salotto-cucina della sua casa romana, e rivivere con lei gli avvenimenti cruciali, internazionali e privati, degli ultimi lunghi mesi di guerra: una narrazione a tratti intima e personale, ma anche cronaca nuda e cruda dei fatti, a modo delle note a piè di pagina.
L’interno della casa di Gloria sarà semplicemente suggerito dall’intervento di Silvia Mornati, scultrice, che utilizzando il rame, ci restituirà la sensazione di accoglienza e durezza dei giorni di una ragazzina in guerra, e allo stesso tempo manterrà la scena in una dimensione atemporale: diventa tutto ancora più attuale, alla luce degli ultimi inesorabili avvenimenti mondiali.
A completare il quadro, la presenza di Edoardo Tomaselli, trombettista, membro della formazione jazz Milanoans, che insieme alle attrici riporterà in vita un periodo tanto intenso e drammatico della nostra storia .
Spettacolo per l’ora di cena, arrivare rigorosamente a stomaco vuoto.
Elemento presente in tutte le pagine del diario è la fame: siamo in guerra dopotutto, c’è la tessera del pane, l’occupazione della città, i surrogati di quasi tutti gli alimenti base. La fame si fa sentire.
Vogliamo che il pubblico sia chiamato in causa: prende sempre più piede ed ottiene successo il “teatro da mangiare”, occasione conviviale, degustare un buon cibo mette tutti di buon umore, un motivo in più per andare a teatro. Bene. Sfruttiamo a nostro favore quest’ inclinazione del pubblico, non sarà difficile convincerlo a presentarsi a stomaco vuoto, puntuale per l’ora di cena: ma poi, più che sentire sciorinati dalla voce della giovane protagonista lucculiani menù, sogni di tagliatelle fatte in casa con ragù e ricotta, al pubblico non succederà nulla. Insomma, venite affamati e rimanetelo, per un’oretta si può anche condividere quel senso di fame divorante che viene stuzzicata e stuzzicata, ma raramente appagata.
La versione che presentiamo al Premio Ustica è un work-in-progress, abbiamo infatti preso una deriva nuda e cruda, asciutta, che non lasci spazio a nulla che non sia strettamente necessario, poiché siamo convinti che su un argomento di tale spessore non servano orpelli e grandi effetti scenici, ma forti motivazioni e urgenza di dire, di ricordare.
Ecco la nostra versione del diario di Gloria Chilanti, nella speranza di restituire un pezzetto di storia alla memoria corrente anche grazie al teatro, alla forza evocativa del narrare e dell’interpretare, alle suggestioni della scultura, all’emozionalità della musica.
E’ stato straordinario constatare come, per Gloria, la “resistenza” fosse insita nel suo stare al mondo, senza pretese o grandi giri di parole, con nessun tipo di eroismo, questa ragazza non è un’eroina, “ma ha un’ostinata volontà di capire il perché di ogni arbitrio, di ogni sopruso e di combatterlo”(da una lettera all’autrice, dell’On. Carla Capponi, medaglia d’oro della Resistenza Italiana).

nudoecrudoTEATRO
nudoecrudoTEATRO, nato nel febbraio 2001, è un gruppo di lavoro aperto che, oltre ad Alessandra Pasi, attrice, autrice e fondatrice del gruppo, comprende differenti figure professionali: attori, musicisti, tecnici, scenografi.
Il gruppo è attualmente attivo con lo spettacolo Sulla pelle-remix teatrale dell’Antigone attraverso il contro G8 di Genova e gli ultimi grotteschi avvenimenti mondiali (vincitore selezione spettacolo XI Biennale dei Giovani Artisti Europa e Mediterraneo, Atene 2003; selezione Scenaprima 2002; vincitore
Borsa teatrale “Anna Pancirolli” 2002; vincitore concorso “Periferie al centro” 2001), nelle persone di Alessandra Pasi, attrice; Luca De Marinis, tecnico del suono; Antonella Grieco, illustratrice e proiezionista; Graziano Gatti, musicista (tromba e basso).
Collaborano nel gruppo anche Silvia Mornati (scultrice), Loredana Mazzola e Silvia Salamini (attrici): Alessandra e Loredana, incontratesi nel contesto della Cascina Autogestita Torchiera di Milano, organizzano la rassegna “Teatro Senzacqua”, che ha visto avvicendarsi le nuove ed interessanti realtà
teatrali milanesi e nazionali (Davide Enia, Impasto, Teatro Equilibrista, Collettivo Dionisi).
Alcuni membri del quintetto jazz Milanoans partecipano alla realizzazione dello spettacolo Borsara nera: si tratta al momento del trombettista Edoardo Tomaselli, già collaboratore di nudoecrudo, con il quale stiamo attualmente elaborando le musiche dello spettacolo, secondo una scelta musicale “nuda
e cruda” appunto, in cui è un solo strumento a farsi colonna sonora della scena.
L’obiettivo di nudoecrudo è quello di elaborare una nuova metodologia di lavoro, quindi un nuovo criterio di rappresentazione: non più solo gli attori in scena e i tecnici al lavoro dietro le quinte o prima della messa in scena, ma lavorare per fondere interessi e competenze e poter giocare con gli spazi, i registri, le forme.
Si va alla ricerca di una diversa forma di teatro, di nessuna finzione poiché tutto viene visto, tutto viene dichiarato, se non ostentato. In quest’ottica, anche lo spazio scenico viene ripensato: non ci basta una fruizione frontale dello spettacolo, lasciamo che le altre forme artistiche che pratichiamo (arte visiva, installazioni, scultura, concerti, video…) influenzino il lavoro in tutti i suoi aspetti, anche nella drammaturgia dello spazio. Ci piace ripensare di volta in volta lo spettacolo, adattarci ai luoghi in cui ci ritroviamo ad esibirci, osservarli e lasciare che il nostro lavoro muti, si trasformi.
Borsara nera è il secondo progetto del gruppo.