PROGETTO TRIENNALE SANTARCANGELO 2009-2011, 11/12/13 luglio 2011

lunedì 11 Luglio , ore 17:00 | Teatro Petrella

Bairdo, il mondo in scatola

Teatri sbagliati | Roma

di Antonio Ianniello
con Azzurra Antonacci
Anna Bellato
Azzurra Fiume
Margherita Massicci
luci e scene Antonio Ianniello
clownerie Julienne Lambert
musiche Giulio Allegretti
aiuto regia Daniele Paoloni
organizzazione Domenico Coduto
regia Antonio Ianniello

Domenico Coduto
via Casilina, 373 – 00176 Roma
tel. 06 97993785
cell. 339 8662760
domenico.coduto@gmail.com
www.teatrisbagliati.it

Lo spettacolo

I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.

Ludwig Wittgenstein

Bairdo s.m. Neologismo utilizzato per la prima volta nell’opera La luce del tuo volto, di Alan Moore. Deriva dalla fusione tra il termine Bardo, stato della mente dopo la morte nella religione buddista, e il nome di John Logie Baird, inventore del tubo catodico.

La narrazione, gli scenari della mente e del possibile sono strettamente connessi, e chi narra ha inevitabilmente la possibilità e la responsabilità di incidere su questa realtà.
Il soccombere alla Struttura è il soccombere anche alla narrazione dominante, il soccombere alla narrazione significa accettarne il linguaggio e permettere a questo linguaggio di modificare la forma anche fisica della nostra mente e la forma del reale.
Ci troviamo a Bairdo il mondo della televisione.
Dopo un’esplosione quattro personaggi dell’etere si ritrovano in un luogo di distruzione, ciò che rimane di Bairdo.
Provengono da quattro mondi diversi, quattro storie lontane e incomunicabili… Sono quattro prototipi di donne uscite fuori dalla narrazione televisiva, quattro corpi mortificati che hanno come destino in comune la ripetizione all’infinito delle loro azioni.
Sono passati diversi mesi dall’esplosione e loro hanno delle crisi sempre più frequenti che si ripetono da subito dopo l’esplosione.
È il caso di oltrepassare lo schermo e forse affrontare la morte o rimanere lì, in attesa che qualcuno aggiusti la televisione?
Una di loro prima di affrontare il salto oltre lo schermo dice:
“E poi un giorno
chissà
qualcun altro verrà ad abitarci e forse con storie nuove
e le pianteranno a terra come tanti fiori
chissà che colori avranno rosa fuxia giallo
e che profumi
noi non lo sapremo mai”.

La compagnia

La compagnia Teatri sbagliati nasce nel 2010 intorno ad Antonio Ianniello, attore e autore formatosi artisticamente all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e perfezionatosi in Italia (con Marco Martinelli, Emma Dante, Valerio Binasco, Nicolaj Karpov dell’European Drama School) e negli Stati Uniti (con Susan Main del Linklater Center for Voice and Language di New York, Michael Margotta dell’Actor’s Studio e Susan Batson del Black Nexxus di New York). Al progetto si unisce subito Domenico Coduto, organizzatore e produttore.
La compagnia si segnala immediatamente in vari premi e festival nazionali mettendo in scena i testi scritti e diretti da Antonio Ianniello: nell’ottobre del 2010 Non la smettevano mai di cantare, testo finalista al Premio Riccione 2009, è stato ospitato al Festival internazionale di drammaturgia Quartieri dell’arte con un’applauditissima mise en espace. Subito dopo Teatri sbagliati si mette in evidenza tra i finalisti dell’ultima edizione di Nuove Sensibilità con il testo Devi essere forte (messo in scena al Reale Albergo dei Poveri di Napoli per il Nuovo Teatro Nuovo) e in seguito alle fasi finali del Premio Kantor al CRT di Milano con il testo Questa tosse, e al Teatro India di Roma in occasione del Premio Dante Cappelletti con lo studio Ancora Oggi.
Shostakovich il folle santo, scritto da Antonio Ianniello insieme a Francesco Saponaro, è stato prodotto da Teatri Uniti e ha debuttato al Festival Benevento Città Spettacolo.
Nel 2012 Teatri sbagliati debutterà con la sua prima produzione internazionale al Singapore Arts Festival.