Generazione Scenario 2005
Con il contributo di:
Regione Emilia-Romagna, Regione Marche, Regione Toscana, Regione Umbria, Città di Torino
GENERAZIONE SCENARIO 2005
al Furio Camillo di Roma
chiude ALTRE SCENE 05 – lampi di teatro e danza
con il debutto degli spettacoli in forma compiuta della X edizione del Premio Scenario
Roma, 1 e 2 ottobre 2005
Debuttano in forma di spettacolo l’1 e 2 ottobre 2005 al Teatro Furio Camillo di Roma, a conclusione della rassegna ALTRE SCENE 05 – lampi di teatro e danza organizzata dall’ETI – Ente Teatrale Italiano in collaborazione con ARCUS spa, i progetti ultimati – il vincitore e i tre segnalati – della X edizione del Premio Scenario promossa dall’Associazione Scenario e realizzata con il sostegno diETI – Ente Teatrale Italiano, Festival di Santarcangelo dei Teatri e con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Città di Torino.
Spettacolo nato dal progetto vincitore è IL DEFICIENTE (2 ottobre alle ore 21.00) di Gianfranco Berardi e Gaetano Colella di Taranto (cui si è unito il sostegno della Compagnia Teatrale CREST)per presentare un progetto di forte intensità, una sottilissima riflessione sulla percezione, interiore e esteriore, sui limiti di questa, sulle “deficienze” sensoriali ed emotive non solo legate gli attori in scena, un attento e originale disegno drammaturgico riportato in un complesso lavoro di scrittura scenica. Sotto il segno di un’apparente linearità narrativa, si strutturano una serie infinita di piani diversi. La nitidezza espressiva di tutto il progetto e la forte intensità dell’interpretazione rendono appieno la tessitura del dialogo e la fitta dinamica delle relazioni.
I tre spettacoli nati dalle segnalazioni speciali: ’O MARE (1 ottobre alle ore 18.00)di Taverna Est di Napoli, ideazione e regia di Sara Sole Notarbartolo, presenta il lavoro di un gruppodi artisti di nazionalità diverse, in grado di elaborare in scrittura drammaturgia condivisa accenti, abilità e linguaggi scenici differenti per narrare una storia leggera e spietata, evocando immagini metaforiche e narrazioni magiche del teatro. Un viaggio verso il mare attraverso un territorio dai confini indefiniti, luogo di fuga e di incontro per una piccola comunità di immigrati che parlano lingue diverse e dialogano attraverso la musica e le arti di strada. Nato all’interno di un centro sociale napoletano, ’OMare porta in scena con forza e poesia l’utopia impossibile di una microsocietà in pericolo.
La Compagnia Teatro Sotterraneo di Firenze in 11/10 IN APNEA (1 ottobre alle ore 21.00)indica le traiettorie umane di alcuni giovani dalle identità imprecisate, in un percorso caratterizzato da una spiccata coralità condivisa proponendo un calibrato ritmo di racconto firmato da Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri, Daniele Villa in cui evidente è il segno di una generazione che sente forte il bisogno di una comunicazione, della possibilità di esperienze e azioni comuni.
Diversa l’esperienza di Francesca Proia, autrice ed interprete ravennate di QUALCOSA DA SALA (2 ottobre alle ore 18.00) che utilizza la scrittura drammaturgico-coreografica per recuperare un percorso personale di modi e forme della più alta tradizione espressionista, costruendo una partitura gestuale scabra e sensuale, velata di mistero, di grande suggestione e attualità. Un lavoro in cui emerge la ricerca un’artista matura e consapevole delle inquietudini e delle riflessioni che attraversano la scena contemporanea.
La Giuria della Finale della decima edizione del Premio Scenario, svoltasi nel giugno scorso nell’ambito del Festival di Santarcangelo dei Teatri, presieduta da Stefano Cipiciani (direttore artistico Fontemaggiore, presidente dell’Associazione Scenario), è stata composta da Antonio Audino (critico teatrale), Andrea Benetti (Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica), Stefano Casi (direttore artistico di Teatri di Vita, studioso di teatro), Roberto Castello (coreografo e danzatore), Lucilla Giagnoni (attrice), Andrea Nanni (critico teatrale, condirettore del Festival di Santarcangelo dei Teatri), Sabrina Petyx (attrice e drammaturga, M’Arte movimenti d’arte, vincitore della nona edizione del Premio Scenario), Gregorio Scalise (poeta e autore teatrale), Cristina Valenti (docente DAMS, Università di Bologna, direttore artistico dell’Associazione Scenario), Milena Vukotic (attrice).
Anche la decima edizione del Premio Scenario ha potuto esistere sostanzialmente grazie all’impegno dei soci dell’Associazione Scenario, ossia delle 38 imprese teatrali (compagnie e stabili di innovazione) che raccolgono biennalmente le proposte dei giovani artisti e ne sostengono l’elaborazione e la presentazione attraverso le fasi successive. A partire dall’ottobre 2004 è stato portato avanti il lavoro di raccolta e valutazione di 457 progetti (224 nella precedente edizione) provenienti dalle diverse parti d’Italia, e in particolare 212 dal nord, 151 dal centro e 94 dal sud. 53 sono risultati i progetti presentati pubblicamente nelle due tappe di selezione che si sono svolte fra marzo e aprile 2005 a Parma (presso il Teatro delle Briciole) e a Cagliari (presso Akròama).
Va sottolineato che all’impegno dell’Associazione Scenario si sono aggiunti, a partire dalle fasi finali del Premio, i contributi dell’ETI – Ente Teatrale Italiano e delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche. Proprio con queste quattro Regioni l’Associazione Scenario ha recentemente firmato una convenzione, sotto forma di accordo interregionale, che prevede forme di sostegno finanziario alle attività dell’Associazione, riconoscendo i contenuti del lavoro svolto da Scenario nei rispettivi territori a favore delle giovani generazioni e dell’innovazione dei linguaggi.
Il percorso di selezione dei progetti ha evidenziato, come significativo elemento di differenziazione rispetto alle passate edizioni, la presenza di artisti di livelli professionali diversi: accanto a giovani e giovanissimi provenienti da laboratori e seminari, ma anche da scuole e accademie, si sono affacciati a Scenario artisti provenienti da esperienze professionali maturate nel teatro “ufficiale”.
Si conferma così il ruolo di Scenario come osservatorio privilegiato della realtà teatrale contemporanea, evidenziando da un lato una tensione degli artisti ad esprimersi al di fuori dei contesti “naturali” di appartenenza, e dall’altro la grave situazione di chiusura e regressione che investe il teatro italiano, dove non sembra aprirsi spazio alle giovani generazioni, a prescindere dall’apprendistato artistico di provenienza.