sabato, 28 agosto ore 21.00 | Giardino del Cavaticcio
Avalanche
Biglietto unico € 5,00
Biglietti dal 10 agosto su vivaticket.com
e punti vendita Vivaticket (si segnala Bologna Welcome in P.zza Maggiore 1)
In caso di posti ancora disponibili sarà possibile l’acquisto in loco a partire dalle ore 20.00
L’accesso allo spettacolo prevede l’obbligo di Green pass
di Marco D’Agostin
con Marco D’Agostin, Teresa Silva
suono Pablo Esbert Lilienfeld
luci Abigail Fowler
movement coach Marta Ciappina
vocal coach Melanie Pappenheim
direzione tecnica Paolo Tizianel
cura e promozione Marco Villari
coprodotto da Rencontres Choréographiques Internationales de Seine-Saint-Denis, VAN, Marche Teatro, CCN de Nantes
con il supporto di O Espaco do Tempo, Centrale Fies, PACT Zollverein, CSC/OperaEstate Festival, Tanzhaus Zurich, Sala Hiroshima, ResiDance XL
Artista segnalato del Premio Scenario 2011
in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro / Personale di Marco D’Agostin, 21-26 settembre 2021
Noi non siamo stati i primi a vedere la polvere dell’Asia Minore d’estate, le sue pietre roventi, le isole profumate di sale e di aromi, il cielo e il mare di un azzurro implacabile. Tutto è già stato provato e sperimentato mille volte, ma spesso senza essere detto, oppure le parole che lo dicevano sono andate disperse o, se sono rimaste, esse sono inintellegibili e non ci commuovono più. Come nuvole nel cielo vuoto, noi ci formiamo e ci disperiamo su quel fondo di oblio. (M. Yourcenar, Archivi del nord).
In Avalanche i due esseri umani protagonisti vengono osservati da un occhio ciclopico come antiche polveri conservate in un blocco di ghiaccio. Sono Atlanti che camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle la loro millenaria tristezza. Tutto quello che non è sopravvissuto agisce, invisibile, su tutto ciò che invece è rimasto e che viene rievocato come regola, collezione, elenco di possibilità. La danza si pone in una costante tensione verso l’infinito dell’enumerazione, alla ricerca accanita di un esito, di una risoluzione, interrogando la questione del limite e dunque, in ultima istanza, della fine.
Gli occhi socchiusi, come a proteggere lo sguardo dalla luce accecante di un colore mai visto, afferrano l’abbaglio di un’estrema possibilità: una terra di sabbia e semi sulla quale qualcuno imparerà nuovamente a muoversi, dopo che anche l’ultimo archivio sarà andato distrutto.
MARCO D’AGOSTIN
Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, vincitore del Premio Ubu 2018 come Miglior Performer Under 35.
Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Rosemary Butcher, Wendy Houstoun/DV8, Emio Greco), ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando per, tra gli altri, Claudia Castellucci, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez, Sotterraneo.
Dal 2010 ad oggi ha sviluppato la propria ricerca coreografica come coreografo ospite di numerosi progetti internazionali (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych).
Ha presentato i propri lavori in molti dei principali festival italiani ed europei (Santarcangelo, Romaeuropa, VIE, Torinodanza, OperaEstate, Rencontres Choréographiques de Saint-Denis e Théâtre de La Ville a Parigi, Les Brigitines a Bruxelles, The Place Theatre in London, Sala Hiroshima a Barcellona per citarne alcuni).
I suoi lavori sono stati insigniti di numerosi riconoscimenti: Premio Gd’A Veneto 2010 (Viola), Segnalazione Speciale al Premio Scenario 2011 (Spic & Span), Premio Prospettiva Danza 2012 (per non svegliare i draghi addormentati), Teatro Libero di Palermo Prize al BEFestival e secondo premio al concorso (Re)connaissance di Grénoble nel 2017 (Everything is ok). È stato per due volte tra le Priority Company del network europeo Aerowaves.
The Olympic Games, creato in collaborazione con Chiara Bersani, è stato coprodotto da K3|Tanzplan (Kampnagel, Amburgo) e dal progetto europeo BeSpectACTive. Nel 2018 ha debuttato con due lavori: Avalanche, co-prodotto da Rencontres Chorégraphiques de Saint-Denis, CCN di Nantes e Marche Teatro, e First love, una commissione di Torinodanza e Espace Malraux (Chambéry).
Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 2015.